Agosto 2009, questo viaggio in camper è una testimonianza che celebra, in una tavolozza di colori e sfumature, i gesti consumati e rituali, la natura e le mille sfaccettature, la storia e la cultura di diversi popoli… un viaggio di uomini, di paesaggi, di terre lontane, di armonia. È un viaggio fotografico e di poche parole a memoria, di oltre 8000 Km di autostrade, strade, traversate, capitali, città, villaggi, fiordi, vallate, steppe, praterie e molto altro ancora. Un viaggio che ha attraversato, alcune città o più semplicemente nazioni: Germania, Norvegia, Finlandia, Estonia, Svezia, Danimarca, Repubblica Ceca… Per raggiungere e far ritorno da Nordkapp (il punto più a nord dell’Europa continentale).
La prima delle città visitate in questo lungo viaggio, è stata Amburgo (in tedesco Hamburg o Freie und Hansestadt Hamburg: Città Libera e Anseatica di Amburgo) è la più grande città della Germania dopo Berlino con un grande porto principale. Amburgo (53°34’0’’ N) sorge sulle rive del fiume Elba (Elbe in tedesco) ed è attraversata da una fitta rete di canali chiamati Fleete; il centro città è circondato dai due laghi artificiali formati dall’Alster: il Lago Binnenalster (la parte di fiume che si trovava dentro le antiche mura della città), e il Lago Außenalster (Alster esterno). Il porto naturale si estende per tutta la larghezza dell’Elba principalmente sulla riva meridionale che fronteggia i quartieri di St. Pauli e Altona. La Speicherstadt (lett. “città dei magazzini”; ted. (Speicher “magazzino” + Stadt “città”) è un complesso di 17 magazzini (oramai in disuso) lungo i canali del centro e in prossimità del porto della città tedesca di Amburgo: costruiti tra il 1884 e il 1888 su una vasta area e su progetto dell’ingegnere amburghese Franz Andreas Meyer, hanno rappresentato, all’epoca, il più grande complesso di magazzini mai realizzato al mondo.

Il primo contatto con la Scandinavia è stato con il porto di Goteborg che ci ha accolto con un tempaccio di nebbia, pioggia e freddo… Infatti non ci fermiamo come precedentemente programmato, ma ci dirigiamo subito verso Oslo.
Oslo (59°55’ 00” N), conosciuta in passato anche come Christiania e come Kristiania, è situata in fondo allo Oslofjord, un fiordo all’interno del bacino dello Skagerrak. Il fiordo è quasi tagliato dalla penisola di Nesodden di fronte la città, a sud; in tutte le altre direzioni invece Oslo è circondata da verdi colline e montagne. All’interno dei confini della città ci sono 40 isole, la più grande delle quali è Malmøya, e 343 laghi il più grande dei quali è il Maridalsvannet, questo lago rappresenta anche la maggior fonte di approvvigionamento d’acqua potabile. Il punto più alto della città è rappresentato dal Kirkeberget che con i suoi 629 metri svetta sul centro cittadino. Il nucleo più antico di Oslo è a nord della fortezza trecentesca di Akershus e rappresenta il centro vitale della città. In prossimità di Oslo City Hall, prendendo il “battello sightseeing”, si ammira tutto lo splendore della natura, i colori pastello (rossi, verdi, gialli, blu) delle case di villegiatura e di qualche piccolo villaggio di pescatori. Ti imbatti in chiese in mezzo al mare (quasi a creare isolotti inpensabili), pescatori e naviganti improvisati e a volte più esperti…
Da Oslo, salendo verso nord o più precisamente fino al Circolo Polare Artico (66°33’39” N), si incontrano paesaggi mozzafiato, pieni di verde e tantissimi giochi di luci e riflessi, tra acqua e cielo.
Superato il Circolo Polare Artico il paesaggio lunare, irreale di pietre e rocce ha preso possesso della natura rigoriosa di poco più a sud. Dove qualche turista, ricrea dei piccoli “Stone Age” con pietre a ricalcare la linea immaginaria che limita il passaggio dalla terra, conosciuta come Europa, alla frontiera del continente artico.
Dopo Polarsirkelen, il viaggio riprende, tra boschi e montagne, infatti la E6 corre tra le montagne, fiumi, torrenti e laghetti ed anche qualche fiordo. Fino ad arrivare a Bognes, per traghettare, cosa ineviatbile, visto che la E6, che corre tra monti e qualche spunto di azzurro dei pochi fiordi vicini (Saltfjorden, all’altezza di Bodo Sorfolda; Morsvikkfjorden), e Tysfjorden, luogo dell’imbarco a Bognes per Skardberget, dove la strada riprende la sua corsa verso nord. Quasi in prossimità di Narvik… l’attenzione sarà ripresa da un bellissimo ponte su Ofotfiorden e la memoria storica del monumento ai caduti per la battaglia di Narvik del 1940. Salendo, sempre verso nord da Narvik, si troverà qualche insediamento lappone a Malsev; mentre a Storfjorden, il fiordo ha alle sue spalle un bellissimo ghiacciaio. Salire su una cima di notevole altezza, nei pressi di Gildetun, per osservare un bel panorama, fino a Altafjorden, con la sorpresa di imbattersi in un branco di renne ai bordi della strada…le stesse che si vedranno anche più avanti… a Capo Nord.
Capo Nord è un promontorio roccioso che si trova sulla punta nord dell’isola di Magerøya, nella Norvegia settentrionale. Su quest’isola, non c’è solo Nordkapp, ma anche dei piccoli villaggi, affascinanti per i loro colori e armonia. Esempio è Nordvagen, piccolo villaggio di pescatori, e Skardsvag (villaggio di pescatori più a nord d’Europa) o anche piccole cittadine, come, Honningsvag, dove c’è l’Artico Icebar (un bar completamente nel ghiaccio, dove attrezzato da una mantella imbottita, sorseggi, drink completamente immersi nel ghiaccio con igloo, slitte, pelli di renna, ecc). La strada angusta, sale di dislivello fino ai 307 s.l.m del promontorio, dove si trova il globo d’acciaio presente sulla sommità di Capo Nord.

Capo Nord, in norvegese Nordkapp (71°10’21’’ N) è un promontorio roccioso che si trova sulla punta nord dell’isola di Magerøya, nel comune di Nordkapp, nella Norvegia settentrionale. È noto e celebrato per essere il punto più a nord dell’Europa continentale. Il promontorio è alto 307 metri a strapiombo sul mare, e fu chiamato così nel 1533 dall’esploratore inglese Richard Chancellor. Trovandosi ben oltre il circolo polare artico, Capo Nord durante l’estate non vede mai tramontare il sole. Viceversa d’inverno, per due mesi e mezzo, il sole non sorge mai.


Rifacendo i 6870 m del Nordkapp-tunnelen a 212 m.u.h., che collega l’isola di Magerøya (Nordkapp) alla penisola della Norvegia settentrionale, è facile imbattersi con qualche renna che pascoli in mezzo alla strada…
Poi verso più sud, il paessaggio è montagnoso e con strade a forma d’onda in mezzo a foreste non altissime, ma abbastanza fitte, fiumi con una discreta portata fino al bordo e dove si dice si possa trovare l’oro.
Per poi arrivare a Rovaniemi, più precisamente a Napapiiri (dove c’è il villaggio di Babbo Natale, e passa il circolo polare artico della Finlandia).
Ancora sempre più a sud, fino ad arirvare a Helsinki (60°10’15’’ N) la capitale finlandese situata nella regione dell’Uusimaa, geograficamente situata nella parte meridionale del Paese sulle rive del Golfo di Finlandia, di fronte alla capitale dell’Estonia Tallinn, e si estende su più isole. L’area metropolitana della capitale, costituita da Helsinki e dalle cittadine limitrofe, è la zona più densamente abitata della Finlandia. A Helsinki hanno sede il parlamento, il governo, un’università e le sedi dei vescovi evangelico-luterano, cattolico e russo-ortodosso. Helsinki venne fondata nel 1550 su ordine del re svedese Gustav Vasa con il nome di Helsingfors. L’intento originale era quello di edificare una città per consolidare il commercio nella parte meridionale della Finlandia, e destabilizzare la potenza economica e commerciale della città estone di Tallinn, che all’epoca era il principale centro economico della regione.

La vicinanza, non solo geografica di Helsinki con Tallinn (solo 80 Km a sud di Helsinki), fa sì che è un peccato non farci un salto. Tallinn (59°26’00’’ N) è la capitale e il principale porto dell’Estonia. Nelle varie ipotesi sulle origini del nome, è sempre presente linna che in estone indica il castello, potrebbe così derivare da “talu linna”, (“città/castello del fattore)”, o da “taani-linna” (“città/castello danese”), oppure ancora da “tali linna” (“città/castello d’inverno”). Con ogni probabilità l’attuale nome deriva dal periodo danese (1219-1346). I danesi infatti denominarono la città di Tallinn come Castrum Danorum, latinismo significante castello danese. Tradotto in estone diviene tannin linna. Abbreviato e più semplice potrebbe essere dunque la derivazione di Tallinn. Nel corso della storia, la città di Tallinn è stata attaccata, saccheggiata, razziata e assediata in numerose occasioni. Benché bombardata intensamente durante la seconda guerra mondiale, gran parte della città vecchia medioevale mantiene intatto il suo fascino. La Città Vecchia di Tallinn è divenuta patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 1997. La Città vecchia, ossia la vecchia città anseatica, la “città dei cittadini”. Non è stata unita amministrativamente alla Collina fino al tardo XIX secolo. Era il centro del commercio medievale. La città estone, che forma un semicerchio a sud della Città vecchia. È il luogo dove si insediarono gli estoni, che solo alla metà del XIX secolo diventarono il gruppo etnico più consistente in città, superando i tedeschi baltici. Alla fine del XV secolo una nuova guglia gotica di 159 m fu costruita per la Chiesa di Sant’Olav. Per quasi un secolo, dal 1549 al 1625 è stato l’edificio più alto del mondo. In seguito a diversi incendi e conseguenti restauri, l’altezza totale è oggi 123 m.
Dopo Tallinn e la sosta di Helsinki, il ritorno verso sud continua…
Traghettando dal porto di Turku (Finlandia) verso Stoccolma per circa 10 ore di navigazione nottirna, arriviamo in mattinata a Stoccolma (59°21’00’’ N), in svedese Stockholm. Posta nella parte orientale del paese, sul Mar Baltico, è sede di Governo e Parlamento, oltre che luogo di residenza del capo dello stato, il re Carlo Gustavo XVI.
Il centro e la gran parte dei sobborghi ad esso più vicini sono compresi nel comune di Stoccolma. La prima menzione di Stoccolma nei documenti risale al 1252 quando era un luogo importante nel commercio del ferro proveniente dalle miniere di Bergslagen. Si dice che la città sia stata fondata da Birger Jarl per proteggere la Svezia dalle invasioni via mare e per fermare il saccheggio delle città, come per esempio Sigtuna sul lago Mälaren. La città si limitava allora alla piccola isola di Gamla Stan (Vecchia Città). La prima costruzione realizzata a Stoccolma fu una fortificazione per poter controllare il traffico tra il Mar Baltico ed il Mälaren. La città è situata lungo la costa orientale della Svezia, sviluppandosi su quattordici isole che affiorano lì dove il lago Mälaren incontra il Mar Baltico. Il centro della città è situato virtualmente nell’acqua, all’interno della baia di Riddarfjärden, ed il centro storico è rappresentato da Gamla Stan. Proprio per queste sue caratteristiche, la città è stata soprannominata la “Venezia del nord”. Stoccolma è una città con un’intensa vita culturale che ospita inoltre la maggior parte delle istituzioni culturali nazionali come teatri, opera e musei. Nel 1998, Stoccolma è stata Città Europea della Cultura. Ogni anno i Premi Nobel per letteratura, fisica, chimica, economia e medicina vengono consegnati nel corso di una cerimonia formale che si tiene il 10 dicembre, l’anniversario della morte (1896) di Alfred Nobel.

Con il completamento del Ponte di Öresund, Copenaghen e la città svedese di Malmö sono collegate da un collegamento automobilistico e ferroviario che ha in servo un integramento dei loro mercati del lavoro, aumentando il numero di pendolari da entrambe le sponde. Cosa a noi molto gradita, seppur con un costo non banale.

Copenaghen (55°40’34’’ N), in lingua danese Københav è situata sulle isole di Zelanda e di Amager ed è separata da Malmö, Svezia dallo stretto di Øresund. Il nome danese è una corruzione di Købmandshavn, che significa Porto dei Mercanti. Il nome inglese per la città deriva dalla lingua basso-tedesca Kopenaghen.
Dal porto di Gesder, in Danimarca, si prende il traghetto per Rostock (già in Germania)… poi la strada verso Berlino e il suo fascino, non è molta… Berlino (52°31’00’’ N) è situata nella regione geografica del Brandeburgo. Il suo centro sorge sulle rive della Sprea (Spree in tedesco), in un’ampia valle di origine glaciale (Berliner Urstromtal). Berlino nacque probabilmente come borgo commerciale di origine slava, in corrispondenza di un’isola della Sprea. Originariamente vi erano due città distinte: Berlino, ad est del fiume, e Cölln, sull’isola, che vennero riunite. Oggi invece, l’impressione che si ha visitando Berlino è quella di una grande discontinuità, che riflette visibilmente i molti sconvolgimenti della storia tedesca del XX secolo. Alla fine della II guerra mondiale fu divisa in quattro zone d’occupazione, e quindi divisa in due parti concorrenti, i tre settori occidentali (Berlino Ovest) ed il settore sovietico (Berlino Est). Mentre Berlino Est divenne capitale della Repubblica Democratica Tedesca, Berlino Ovest fu un’enclave della Repubblica Federale, e del mondo occidentale, oltre la Cortina di Ferro. Il 13 agosto 1961, Walter Ulbricht, premier del governo della DDR – ottenuto il permesso da Mosca – innalzò il Muro di Berlino, per fermare la fuga in occidente dei propri cittadini. Vennero chiusi nello stesso giorno 69 degli 81 passaggi tra est e ovest (altri cinque subirono la medesima sorte nelle settimane successive), 193 strade vennero interrotte mentre sulle linee della metropolitana saltavano tutte le stazioni della zona orientale. Il Muro era lungo solo 12 km e si trovava nel centro città, il resto del confine tra Berlino Ovest e la circostante Repubblica Democratica Tedesca era composto da 137 km di filo spinato e di “fasce della morte”, strisce di “terra di nessuno” controllate da soldati con l’ordine di sparare a vista su chiunque cercasse di attraversarle. Negli anni Settanta il Muro venne modernizzato: ai mattoni si sostituirono 45.000 pannelli prefabbricati in cemento armato, alti 3,60 m e provvisti di zoccolo e bordo tubolare anti-scavalcamento sulla cima, e la lunghezza complessiva arrivò a 155 km, di cui oltre 43 all’interno della città. Ventitremila soldati erano incaricati della sua custodia attraverso 293 torrette di guardia. Il Muro attraversava la Porta di Brandeburgo dividendo seccamente la Unter den Linden, a est, dalla Straße des 17. Juni, nel settore ovest; rimaneva aperto soltanto il varco del Checkpoint Charlie dove molti giovani berlinesi orientali si radunavano per guardare, da lontano, le luci della città occidentale. A ovest il Muro era diventato, nel frattempo, un richiamo irresistibile per artisti e graffitari di tutto il mondo. La “caduta del Muro” nella tarda serata del 9 novembre 1989 rese possibile la Wiedervereinigung (riunificazione tedesca), con la quale Berlino è tornata ad essere la capitale della Germania unita. Nel quartiere di Charlottenburg, sorge il bel palazzo omonimo. Lo Schloss Charlottenburg è il più grande palazzo storico rimasto a Berlino dopo la seconda guerra mondiale. Berlino è indissolubilmente legata ad eventi storici di grandissima portata e rispecchia il veloce susseguirsi di influssi e tendenze. è questa coesistenza, e talvolta confusione di stili, a rendere la città così attraente e farne una metropoli vivace e stimolante.
Da Berlino, al capoluogo della Boemia, capitale della Repubblica Ceca, cioè Praga “magica”, la distanza non è molto superiore ai 350 Km. Città dal glorioso passato e dal luminoso futuro, Praga è nata con la vocazione da capitale – sia politica che culturale – e tale è rimasta nei secoli. Praga (50°05’00’’ N) è unica ma con tante facce diverse e dal carattere deciso: lo dimostrano i suoi quartieri (Hradcany, Mala Strana, Stare Mesto, Nove Mesto) che si adagiano intorno alla Moldava e che fino alla fine del Settecento erano città tra loro indipendenti. Praga è culla di artisti e scenario di opere tra le più importanti: si pensi al Don Giovanni di Mozart o al Faust di Goethe o ancora alle trame Franz Kafka. Praga è la città del “socialismo dal volto umano” che durante la guerra fredda fu fermato solo dai carri armati russi, ma è anche il teatro della “rivoluzione di velluto” che ha portato il paese fuori dal comunismo ed ha aperto con una ventata di libertà le porte della città. Praga (Praha in ceco) è la capitale e la più grande città della Repubblica Ceca. Tra i suoi soprannomi vanno ricordati La madre delle città (Praga mater urbium), Città delle mille guglie e Città d’Oro. Il suo centro storico, visitato ogni anno da molti visitatori, è stato incluso nel 1992 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. La posizione strategica l’ha collocata fin dall’antichità al centro di una rete di scambi, di merci e idee che ha arricchito la città creando una cultura particolare, insolito mix tra differenti istanze religiose, filosofiche ed artistiche.
Questo lungo viaggio ha attraversato tante nazioni e città eccezionali… vivaci e colorate, armoniose e ricche di storia… Ha attraversato una gran parte d’Europa. Ci ha fatto conoscere luoghi, già di dominio pubblico e alcuni meno, perchè più selvaggi e nascosti… Ci ha portato in Germania, Norvegia, Finlandia, Estonia, Svezia, Danimarca, Repubblica Ceca… Per arrivare e tornare da Nordkapp…
(il punto più a nord dell’Europa continentale).

