Dopo la NYC Marathon del 2 novembre 2014 (che mi sono tatuato sulla pelle a ricordo indelebile della mia prima maratona), mi sono “fermato” praticamente un anno intero, o meglio non più corso maratone. Ho ripreso, col senno di poi avrei dovuto aspettare, con la 6a Ecomaratona del Barbaresco e del Tartufo Bianco d’Alba del 1 novembre 2015.
Ecomaratona del Barbaresco e del Tartufo Bianco d’Alba
1 Novembre 2015. Questa importante manifestazione sportiva cerca la valorizzazione di vino e tartufi e di tutto l’ambito territoriale, turistico, enogastronomico, naturalistico ed ecologico, dei quattro comuni del Barbaresco che sono Alba, Barbaresco (annesso ristoro pèresso alle cantine del Barbaresco per un calice di buon vino dopo una dozzina di chilometri), Neive e Treiso. Il percorso è spettacolare e allo stesso tempo rognoso e attraversa il parco fluviale del Tanaro e i sentieri Fenogliani, le colline e vigne del Barbaresco e la sua maglifica Torre panoramica, il Borgo antico di Neive e le Rocche dei Sette Fratelli di Treiso. La partenza e arrivo avviene nel cuore della città di Alba ai piedi del Duomo. Al termine a tutti i partecipanti viene servito un panzo d’eccellenza “Piemonte in Tavola” che non si può davvero rifiutare.
Tempo finale (non senza problemi di crampi, etc): 4:43’27”
Maratona Coast to Coast
20 Dicembre 2016. Sulle strade di Sorrento, sede di partenza ed arrivo della Maratona Coast to Coast Sorrento-Positano, con intermezzo a Positano, alle prese con un percorso impegnativo di 42.195 km per la “Coast to Coast“, la maratona che unisce la costiera sorrentina ed amalfitana. Start alle 08,30 di domenica 20 dicembre dalla centrale Piazza Tasso di una sfavillante Città di Sorrento baciata dal sole per dare vita ad una della più belle gare del sud Italia. Maratona lungo le impegnative salite e tecniche discese, tra panorami unici al mondo, intensi colori e caldi applausi finali… Anche se ho rischiato di “investire” un passeggino e mamma, che mi hanno attraversato la strada guardando altrove proprio in prossimità dell’arrivo… assurdo!
Tempo finale: 3:41’20”
Milano Marathon
3 Aprile 2016. Abitando veramente a due passi da Milano, ne abbiamo approfittato per correre, la Milano Marathon. Per me è la quarta maratona, mentre per mio padre è la seconda . Il percorso della maratona credo che sia uno dei più veloci sul territorio italiano ed infatti ho fatto il mio PB (pur senza qualche problemino dal trentesimo km in poi). Il clima ci ha permesso di rendere al massimo, poiché nella prima parte della manifestazione il cielo è stato coperto e la temperatura non elevata. Poi è uscito il sole per avvicinarsi alle condizioni atmosferiche primaverili.
Mio tempo finale: 3:24’28” – Papà tempo finale: 3:46’20”
Maratona di Suviana
5 Giugno 2016. La Maratona di Suviana corsa, attorno all’omonimo splendido lago, fatta di salite non proprio “semplici da comprendere”, come ad esempio l’ultima prima della pseudo-discesa finale all’arrivo posto davanti al Camping Mistral (via Lungolago,1 – Castel di Casio – BO) centro maratona con tutti i servizi del caso: pasta party dopo gara, deposito borse, massaggi e docce. Oltre al ritiro pettorale e pacco gara già dal giorno prima. Infatti, il sabato, ci siamo iscritti anche all’Alpemarathon in calendario a Chatillon del 3 luglio. e chi ci ferma?!
Mio tempo finale: 4:08’47” – Papà tempo finale: 4:27’16”
Alpemarathon
3 Luglio 2016. Percorso “lungo” sulla distanza maratona con profilo altimetrico “montano” D+1600 mteri, assolutamente idoneo e studiato per atleti specialisti di settore e comunque per persone allenate ed abituate alla “fatica”… quindi non per me… Si presenta con un perfetto “connubio di tutti gli elementi” che “si pretendono” da un “evento sportivo” che vuole vantarsi del “titolo esclusivo” di Alpemarathon: collocazione ideale nel territorio con attraversamento di tutte le sue realtà; “giusta” percentuale di salita con alternanza delle gradualità di pendenza; discesa mista alta spettacolarità e panoramicità; buon numero e ben distribuiti punti di ristoro; ricca e carattesistica dotazione di premi. Partenza e subito scorcio del centro storico di Chatillon; sentiero montano verso Conoz; risalita parallela al corso del torrente Marmore con le sue rapide, i suoi ponti ad arcata unica. Un sentiero tra i prati; un primo assaggio di “vera” salita con una ripida “rampa” di mulattiera ed ecco Brusoncles de Janin, un pugno di case in pietra con le sue fontane. E subito le cascate del Torrente Promiod, vero “gioiello” della natura (il lungo ripetersi delle cadute d’acqua; le rocce erose dal millenario scorrere della corrente; la vasca di caduta li vicino al nostro passaggio). Poi leggeri saliscendi su ombrose strade fino alla divisione dei percorsi; adesso si deve salire… l’Alpemarathon entra nel vivo… Si imbocca la mulattiera. La “sorpresa” di un ristoro self service quale ultimo “approvvigionamento” e poi con un continuo alternarsi di tratti con ripidità “importanti” e tratti piu’ “riposanti”. I cambi di vegetazione ci segnalano il variare della quota… ora imponenti conifere ci gratificano di ombra e ossigeno; e poi improvvise sorgenti ad accompagnarci per qualche passo. Il ponticello a guado del torrente Promiod ritrovato anche qui sull’alto: la fonte della salubrità, scoiattoli rapidissimi e curiosi, merli dal canto ispirato, e tanti silenzi. La salita si fa meno faticosa, la mulattiera lascia il posto ad un dolce sentiero tra i prati ed ecco comparire la borgata Promiod. Si continua su strada interpoderale, un po’ di discesa per un attimo di “illusione”, quindi a risalire con pendenza mediamente “dolce”. La strada è una “biscia” tra i monti che ad ogni passo ci propone paesaggi mozzafiato, quasi non ci accorgiamo di un ulteriore “ristoro” immerso in un “mare” di abeti, un ultimo accenno di salita ed ecco Chenez, un paio di baite a quota 1745… il punto più alto… finalmente si scollina. Lo Zerbion è li davanti a noi con la sua “madonnina” a darci il suo benvenuto, l’occhio cade sull’altro versante, laggiu’ Chatillon e Saint Vincent. E ci compare Nissod, e ancora giù ora su strada asfaltata fino alla quota di 1.100 mt. Una rapida svolta su sterrato, un po’ di ombroso piano, il ponte “guado” sul torrente Grand Valley e troviamo Perriere, operosa frazione di Saint Vincent. Ci avviamo ai 2/3 del percorso con una leggera ripresa di quota su “asfalto” verso Lerinon alla cui vista deviamo su un comodo sentiero che ci “abbassa” a quota 1.000 dove compare Valmignana, quattro case tra l’alternarsi di monumentali castagni e ripidi pascoli frequentati in stagione da paciose bovine con i loro campanacci a richiamare la nostra attenzione. Ritroviamo “l’asfalto” sfiorando Grun, proseguiamo riguadagnando quota 1.050 fino al bivio per Lenty, quindi un po di mullattiera a perder quota fino a 800 mt. Betulle e castagni ci accompagnano appunto fino a Moron, poi verso quota 700 della “panoramica alta” di Saint Vincent, la statua di Cristo Redentore in località Maison Neuve e prima “discesa” verso il centro abitato. Quindi Viale IV Novembre a portarci alle Terme ed all’ultimo ristoro. Un’alternanza di leggeri su e giù ci riporta fuori centro, appunto a Cillian da dove rientriamo “trionfalmente” verso il “centro storico” di Saint Vincent; Via Chanoux; Viale Piemonte; la cubica mole del Casinò; la gente fa ala ed applaude al passaggio degli atleti ormai al 40° km. Una ultima “deviazione” in località Renard; il borgo di Glereyaz con il cartello dell’ultimo Km; l’attraversamento di Larianaz e finalmente il traguardo con l’applauso di tutti… e l’Alpemarathon nel cuore. Indicazioni scritte dall’organizzazione Gruppo Monte Cervino.
Athens Marathon, the Authentic Marathon
13 Novembre 2016. Il percorso della Maratona di Atene ripercorre quello affrontato dal mitico Filippide nel 490 a.C, considerato il protagonista della prima battaglia per la democrazia nella storia. E la sua vicenda merita di essere raccontata… Nel 490 a.C. gli ateniesi subirono l’attacco dell’esercito persiano che sbarcò sulla Piana di Maratona. La popolazione ateniese sapeva che il destino dei propri soldati si sarebbe deciso sulle pianure dell’Attica e aspettava ansiosa notizie della battaglia. Il conflitto si concluse con la vittoria degli ateniesi che combatterono strenuamente nonostante la loro inferiorià numerica. La notizia di questo eccezionale trionfo fu portata ad Atene da uno dei soldati. Si trattava appunto di Filippide che corse da Maratona all’Acropoli di Atene con tutta l’armatura addosso! E dopo aver riportato gli eventi morì per la fatica. Dal mito di Fidippide e della sua corsa, il barone francese de Coubertin, fautore delle moderne Olimpiadi, trasse l’ispirazione per la creazione dell’odierna maratona. La partenza della gara è prevista alle 9.00 dall’antico campo di battaglia di Maratona. Ma non siamo qui già dalle sette circa, con George, dopo aver preso il pullman intorno alle 5:30 in piazza Syntagma. I primi 10 kilometri sono piani, mentre i successivi 19 km presentano un dislivello di 225 metri. Il percorso prosegue toccando il War Memorial dedicato ai soldati morti durante la Battaglia di Maratona ed il sito Marathon Tombs. Dall’11esimo al 17esimo km aumentano i dislivelli fino ad arrivare al 20esimo km, punto in cui la gara diventa più difficile: dopo Pikermi infatti, iniziano alcuni saliscendi fino al 25esimo km (Agia Paraskevi). Successivamente corriamo lungo Mesogeion Avenue, dove inizia l’ultimo ed il più facile tratto di gara. L’ultimo tratto di gara si svolge all’interno del Panathinaikon Stadium di Atene, il famoso stadio di marmo bianco costruito in occasione delle prime Olimpiadi moderne del 1896, dove corriamo per gli ultimi 170 metri fino a raggiungere la Finish Line.
Mio tempo finale: 3:21’38” – Papà tempo finale: 3:57’11”
