È finito questo ennesimo cicloviaggio. È finito dopo 1704,5 km e dislivello totale di 23192 metri. È iniziato il 12 agosto e terminato il 31 agosto 2021. Ho dormito tutte le notti in tenda, tranne l’ultima a Voghera da amici, ed infatti l’indomani mi sono svegliato alle 10 (provate voi a dormire in tenda una ventina di giorni e quella notte che poi trovi un letto è micidiale). Sì ho dormito in tenda al freddo, sotto la pioggia e con un vento talmente forte che per poco non mi portasse via… Anche al caldo, grazie a Dio visto che è estate (ancora è estate). Ho dormito in tenda sulle sponde di laghi o torrenti; in parchi più o meno pubblici appena fuori da città; in montagna; al mare; a volte facendo campeggio libero a volte in campeggi veri e propri con le piccole comodità del caso; a volte fuori legge, a volte ringraziando qualcuna per la cortesia concessami di poter montare la tenda. Quasi tutte le sere mi sono fatto da mangiare col mio fornello da campeggio (amico fedele) e preparandomi il caffè alla mattina per colazione. Ero partito per fare il Giro di Lombardia, che poi ha subito qualche piacevole deviazione perché in montagna faceva davvero freddo, ed ho optato per luoghi decisamente più miti. Ho pedalato molto, come sono molte le persone che dovrei ringraziare per il sostegno, una chiacchierata, un caffè, un bicchiere di vino o semplicemente approvando o appoggiando questa mia ennesima “piccola pazzia” o i fotografi. Ho pedalato tanto, ma ho avuto la fortuna di pedalare in molte ciclabili o strade poco trafficate (per fortuna) anche se questo implicava allungare ogniqualvolta di chissà quanti km – se volete allungare qualsiasi vostra uscita in bici, chiamatemi pure -. Ho avuto modo di pedalare, a volte con la fatica nelle gambe, più che nella testa in luoghi “scenografici” o dove la natura che tanto sfidiamo spesso riesce ancora dare meglio di sé. Ho conosciuto tantissime persone e per fortuna tutte gentili, disponibili, e forse il “mondo” non è poi tutto così marcio. Ovviamente è stato un viaggio con le sue spese che poteva essere inferiore dormendo più notti “wild” senza rifugiarsi in campeggi. Credo che come prima volta da “campeggio libero” e quasi in autosufficienza non è andata poi malaccio… si può sempre migliorare, questo è ovvio, e spero che sarà per la prossima e imminente avventura. Dopotutto non mi trovo così male nella “natura selvaggia” cit.















